Le due ghiandole salivari maggiori che tutti noi abbiamo posizionate tra condotto uditivo esterno e mandibola sono anche dette parotidi. Le parotidi in alcune circostanze possono andare incontro a condizioni patologiche che ne provocano il periodico ingrossamento e gonfiore. A seconda della natura di questo gonfiore si parlerà di tumefazione monolaterale o bilaterale e i dentisti con una normale visita saranno in grado di dare i consigli giusti per una rapida guarigione. La parotidite ricorrente, i cui sintomi sono approfonditi da Dentalpharma, non deve essere confusa con gli orecchioni che sono una patologia provocata da un virus della famiglia Paramyxovirus che provoca un gonfiore delle ghiandole salivari. In questo caso si tratta di una patologia spesso benigna i cui sintomi scompaiono in genere nel giro di una settimana. Cercheremo ora di capire quali sono le cause scatenanti di questo gonfiore e anche come viene fatta una diagnosi corretta così da individuare i rimedi più efficaci.

Possibili cause di gonfiore ghiandole parotidi

Il cosiddetto ingrossamento bilaterale delle ghiandole parotidi è quello che si constata in caso di parotite e consiste in un’infiammazione acuta di queste ghiandole accompagnata quasi sempre anche da uno stato febbrile, da mal di testa e da dolore durante deglutizione e masticazione. Se invece abbiamo una tumefazione monolaterale allora siamo di fronte probabilmente a un caso di neoplasia benigna o maligna a una delle due ghiandole. Oppure a una scialoadenite con un’ostruzione del flusso di saliva o a calcolosi salivare. Tra le cause del gonfiore di queste ghiandole abbiamo anche delle malattie autoimmuni come la sindrome di Sjogren oppure disturbi metabolici come il diabete mellito. Non solo, in alcuni casi il gonfiore potrebbe essere causato anche da infezioni a carico di altri distretti corporei come tonsilliti o mononucleosi.

Rimedi per il gonfiore delle ghiandole salivari

Come abbiamo visto le possibili cause di ingrossamento delle parotidi sono numerose e quindi solo il dentista potrà individuare i giusti rimedi a seconda dei casi. Per riuscire a individuare il corretto percorso terapeutico quindi bisognerà approntare un trattamento mirato alla risoluzione della condizione e quindi partire dalla corretta diagnosi. Se la causa fosse la scialoadenite allora il trattamento solitamente sarà a base di terapia antibiotica e si prescriverà anche l’uso di agenti che stimolano la salivazione. Nelle forme croniche invece si potrebbe anche valutare la soluzione chirurgica con un otorinolaringoiatra. Quando si parla di parotite o parotidite solitamente si ha una infiammazione delle ghiandole salivari con la caratteristica infiammazione della ghiandola parotide gonfia. In questo caso non saranno necessari esami di laboratorio per fare la diagnosi. Spesso la parotidite viene sospettata anche in quei pazienti che hanno meningite asettica di eziologia sconosciuta.

Ghiandole parotidi e prevenzione

Le ghiandole salivari possono essere sede di diverse patologie infiammatorie tra cui i calcoli e gli adenomi pleomorfi. Come abbiamo visto le ghiandole salivari comprendono le parotidi, le ghiandole sottomandibolari e anche le ghiandole che si trovano sulla mucosa labiale e palatale. Anche nel collo abbiamo delle linfoghiandole che si ingrandiscono a causa di fenomeni infiammatori oppure di neoformazioni cistiche. Infine abbiamo la regione del collo con la ghiandola tiroide che è spesso la possibile sede di noduli neoplastici. A livello preventivo il consiglio è quello di bere molto per favorire la parte liquida della saliva e ridurre il rischio di formazione di calcoli salivari. Si consiglia quindi di procedere con una periodica auto-ispezione per evidenziare la presenza di neoformazioni nelle guance e nel collo. Per eseguire un corrente autoesame si dovranno osservare allo specchio viso e collo e poi bisognerà procedere con la palpazione per individuare subito gonfiori sospetti. Ricordiamo che l’autoanalisi non serve a fare una diagnosi ma a aumentare la consapevolezza della propria anatomia imparando e individuare eventuali cambiamenti che si verificano nel corso del tempo e che dovranno essere subito comunicati al medico curante. Qualora si dovesse ravvisare la presenza di un nodulo o di un gonfiore improvviso sarebbe meglio andare subito dallo specialista.