Il dolore neuropatico, detto più comunemente nevralgia, è una condizione di dolore cronica dovuta principalmente al deterioramento delle guaine mieliniche dei nervi. Può avere origini diverse e può interessare sia il sistema nervoso centrale che quello periferico. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i rimedi più utilizzati per alleviare il dolore neuropatico.
Dolore neuropatico: possibili cause
Sono molti i fattori che possono portarci ad avere una sensazione di dolore ai nervi. Possiamo distinguerle principalmente in tre gruppi.
Nevralgia da compressione
È uno dei casi più comuni di dolore neuropatico. L’esempio più classico è la compressione dei dischi della colonna vertebrale. Questa può derivare da sforzi particolari, dall’età e dal mantenimento continuo di una postura scorretta. In alcune professioni, ad esempio dove si passa la maggior parte del tempo seduti, è molto probabile che la colonna vada incontro a schiacciamento. I dischi, comprimendosi, schiacciano le terminazioni nervose compromettendo il normale passaggio del flusso sanguigno. Da qui la classica sensazione di formicolio e di indolenzimento tipici della nevralgia.
Nevralgia da malattie infettive
Il dolore neuropatico, però, può purtroppo essere causato anche dalla presenza di alcune malattie infettive. Queste riguardano principalmente il sistema nervose centrale. Si parla in questi casi di neuropatia centrale. Una delle patologie più note in tal senso è certamente la sclerosi multipla, che “rovina” progressivamente le strutture protettive dei nervi, alterandone il normale funzionamento; da qui il dolore neuropatico che ne consegue. Anche altri virus e batteri, responsabili ad esempio dell’herpes o della sifilide, possono portare a dolore ai nervi.
Nevralgia da carenze nutrizionali
Un’altra possibile causa di dolore neuropatico è la carenza di vitamine e, più in generale, di elementi nutrizionali essenziali per il nostro fabbisogno di energia. Una dieta povera di alcuni alimenti può certamente favorire l’insorgere di questa condizione, ma essa può nascere anche come conseguenza di patologie più complesse a carico del sistema digerente.
Come curare il dolore neuropatico
Per quanto agire sulla causa del dolore possa sembrare la soluzione più corretta, c’è da dire che è anche quella più difficile da effettuare. Nel caso di interventi strutturali, come per il dolore causato dallo schiacciamento dei dischi della colonna vertebrale, si può certamente intervenire con operazione chirurgica, ma non sempre tale scelta porta i suoi frutti, causando, a volte, anche complicazioni di natura peggiore.
Negli altri casi le cose si fanno più complicate: in particolare per le malattie infettive sopra citate, è ancora in corso la ricerca di un rimedio che possa agire all’origine del problema, proprio perché l’origine stessa deve ancora essere compresa a pieno. Ecco perché non si può far altro che intervenire sui sintomi, alleviando il più possibile il dolore che, in alcuni casi, può essere davvero molto forte e compromettere lo svolgimento delle normali azioni quotidiane. In aiuto dei soggetti con che vivono questa condizione ci sono rimedi naturali che fanno gradualmente scomparire il dolore senza causare effetti collaterali. Vediamo, tra questi, quello più interessante e con i maggiori effetti benefici: il CBD.
CBD: di cosa si tratta
Il CBD, sigla per cannabidiolo, è una sostanza naturale ottenuta dalla lavorazione delle foglie femminili della Cannabis Sativa. Sono molteplici gli usi che se ne possono fare e tra questi, il suo uso si è dimostrato particolarmente efficace nell’alleviare i dolori neuropatici. Agisce attraverso particolari reazioni chimiche nel nostro corpo e, nello specifico, ripristinando i valori del sistema cannabinoide interno (sistema endocannabinoide). Stimolando tali valori agisce su una serie di fattori come l’appetito, il buon umore e la sensazione di benessere fisico. Per questo, assumendolo, il nostro corpo ritrova una condizione di benessere annullando, almeno momentaneamente, la sensazione di dolore, di stress e di malumore. Inoltre, l’olio di CBD contiene anche Omega 3 e Omega 6, essenziali per il corretto funzionamento del nostro metabolismo.
Come si ottiene
Il principio con il quale si ottiene l’olio CBD si basa sull’estrazione delle molecole lipofile. Vengono utilizzati altri olii contenenti grassi, che vanno a filtrare le foglie di cannabis. In questo processo i grassi degli olii, passando attraverso le foglie, “trascinano” con sé i grassi del CBD ottenendo una sostanza oleosa. Si tratta di una reazione chimica naturale: i grassi portano altri grassi. Reazione che possiamo vedere, ad esempio, quando laviamo i piatti, momento in cui i grassi del detersivo trascinano via i grassi delle stoviglie.
Perché usare olio di CBD
Oltre all’assenza di effetti collaterali, l’uso dell’olio di CBD per curare i dolori neuropatici offre diversi vantaggi. Il primo da considerare è il costo ridotto, decisamente inferiore rispetto ad alcuni anti neuropatici presenti in commercio; per alcuni di essi è necessaria non solo la prescrizione medica, ma anche un tesserino fornito dalle amministrazioni sanitarie regionali e di difficile ottenimento a meno di casi molto gravi. A tale vantaggio si unisce anche quello relativo ai molteplici utilizzi ed effetti benefici sul nostro corpo del CBD: utilizzare l’olio di CBD non solo allevierà i dolori, ma porterà con sé tutta una serie di ulteriori benefici, tra cui sollievo dallo stress, ciclo sonno- veglia migliorato e una generale sensazione di benessere. Tutto con un unico prodotto. Infine, bisogna considerare la facile reperibilità di tale prodotto. La legislazione italiana impedisce il suo uso solo in forma alimentare, per il resto, esistono numerose possibilità per acquistarlo, sia online che nei negozi specializzati.
Puoi approfondire su cos’è l’olio CBD su questo link.
Effetti collaterali del CBD
L’olio di CBD non presenta tossicità o effetti collaterali. Spesso si tende a confonderlo con il THC, sostanza che, però, non è contenuta in esso quanto nella Marijuana, che si ottiene attraverso un altro processo ed è responsabile di altre reazioni all’interno del nostro corpo. Possiamo quindi assumere tale olio senza il rischio che insorgano né dipendenza né reazioni tossiche di alcun tipo. Se assunto in dosi eccessive può capitare di provare una sensazione di sonnolenza e affaticamento, effetti che scompaiono immediatamente riducendo le dosi o interrompendo la somministrazione. Mantenendo un dosaggio terapeutico, comunque, non si avrà alcun tipo di problema e, una volta terminato l’effetto, si potrà tornare alle normali attività quotidiane.