L’ultima volta che il miglior marcatore juventino segnò meno di 5 gol a questo punto del campionato, la squadra arrivò seconda

Il viaggio della Juve alla ricerca del gol. Un viaggio che risale a quando Ronaldo, nella tarda estate, a campionato appena iniziato, prese la sua decisione di abbandonare la Juve e l’Italia. Una buona notizioa per le casse bianconere. Forse un sollievo per chi lo considerava una presena ingombrante per il suo essere giocatore-azienda. Ma forse non tutti, nel soppesare i suoi pro e contro dell’addio del giocatore portoghese, ne avevano considerato la caduta sotto l’aspetto delle reti: garantito. Soltanto per citare l’ultima stagione, 36 gol, di cui 29 in Serie A, 6 in Champions League, 4 in Coppa Italia e soltanto uno in Supercoppa. Cifre che di certo non potevano essere messe sul conto di Kean e Kaio Jorge, arrivati dopo di lui. Allegri indicò la via: i gol mancanti sarebbero arrivati dal centrocampo e dal responsabilizzato Dybala, magari aumentando la quota dei calci da fermo.

Nella classifica dei migliori cannonieri non compaiono neanche Dybala e Morata

La storia è poi andata diversamente, evidente a tutti. L’argentino ha fin qui giocato un campionato caratterizzato da stop and go, “mister 10 gol” McKennie, si è fermato a due, nessun centrocampista ha alzato la propria asticella sottorete, e anzi, a Chiesa manca qualche gol, causa compiti e anche ruoli diversi cui è statto spesso assegnato fino a qui. Ma per fortuna c’è stato Cuadrado, che ha eguagliato il suo massimo stagionale, con ben 4 reti. Riguardo questo momento, i migliori marcatori in campionato della Juve sono Dybala e Morata, a quota 5 reti. Nessuno compare nella fra i primi venti della classifica cannonieri. Per risalire a capocannonieri bianconeri addirittura così poco prolifici, occorre tornare alla stagione del 1987/88, quando Ian Rush e Marino Magrin, dopo 20 giornate, erano fermi a quota quattro.

Un bottino di gol davvero misero

Così si può dire: gol con il contagocce. Se il girono d’andata si era chiuso con 27 reti e l’attacco peggiore delle prime 10 squadre in classifica, quello di ritorno è iniziato con il segno precedente. Nonostante i tanti tiri verso la rete di Ospina, la Juve ha realizzato soltanto un gol. E poco vale la consolazione che per la prima volta la squadra bianconera abbia ottenuto punti ribaltando una situazione di svantaggio casalinga. Anche perché con il Napoli ha potuto disporre dei rientri di Dybala e di Chiesa, oltre che di tutto il potenziale offensivo di cui dispone, salvo Kaio Jorge. Così, dopo 20 giornate, la Juve si ritrova un misero bottino di 28 reti. Non segnava così poco dalla stagione del 1999/2000, con 26 reti. Anche se, con Ancelotti in panchina, arrivò comunque seconda, dopo la famosa sconfitta di Perugia all’ultima giornata.

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