Svapare è sempre più di moda. Il termine, coniato per distinguere l’utilizzo di sigaretta elettronica rispetto al fumo vero e proprio, dall’inglese vaping, ossia emettere vapore, è entrato in uso corrente.

La sigaretta elettronica, inizialmente utilizzata come sostituto della sigaretta tradizionale da chi cercava un metodo dolce per rinunciare al fumo, è divenuta un oggetto di uso comune, talvolta – senza l’introduzione di nicotina – anche da parte di non fumatori.

Uno status symbol, quasi: ma la sua larghissima diffusione è stata accompagnata anche da polemiche e ricerche, tutt’ora in atto, perché la sicurezza del prodotto non è ancora del tutto sicura.

Le nuove ricerche sulla sigaretta elettronica

Secondo una delle ultime ricerche, che presentata alla 68° sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology che tenutosi a metà marzo 2019 a New Orleans (Louisiana, Stati Uniti), emergono notizie non molto confortanti per coloro che amano svapare: gli utilizzatori di sigarette elettroniche hanno una probabilità significativamente maggiore di essere vittime di un attacco cardiaco, di sviluppare una malattia coronarica e di soffrire di ansia o depressione rispetto a un non fumatore e non utilizzatore di e-cig.

Lo studio si colloca fra i maggiori sul tema e ha coinvolto un totale di 96.467 persone tra il 2014 e il 2017; è fra i primi a stabilire una connessione fra sigarette elettroniche e patologie cardiovascolari.

Svapare non fa bene

Molti fumatori sono passati alla sigaretta elettronica nella convinzione che, eliminando le sigarette tradizionali, e quindi le sostanze cancerogene dovute alla combustione, tutti i rischi per la salute fossero eliminati.

Ma il vapore dello svapo non è risultato così innocuo come le aziende produttrici hanno voluto far credere, lanciando i prodotti con slogan molto accattivanti e salutistici.

Gli studi più attendibili stanno emergendo ora, quando gli effetti a medio e lungo termine dell’utilizzo delle e-cig comincia a manifestarsi.

E i risultati non sono confortanti.

Lo studio dell’American College of Cardiology ha dimostrato che gli utilizzatori abituali e  occasionali di sigarette elettroniche hanno:

  • il 34% in più di probabilità di avere un attacco cardiaco,
  • il 25% in più di probabilità di avere una malattia coronarica
  • il 55% in più di probabilità di soffrire di depressioneansia

rispetto ai non utilizzatori di sigarette elettroniche.

I rischi in aumento fra i giovani

Svapare, oggi, è sempre più di moda fra giovani e giovanissimi, che trovano nella sigaretta elettronica quel senso di emancipazione che si è delegato storicamente alle sigarette, ma con l’impressione di mettere meno a repentaglio la salute.

I nuovi studi confutano la sicurezza delle sigarette elettroniche e rendono ancora più preoccupante la diffusione di questo prodotto fra i ragazzi.

Sigarette elettroniche accattivanti

Che cosa hanno di affascinante le sigarette elettroniche? Le aziende sono sempre alla ricerca di nuovi mezzi per rendere questi apparecchi sempre più desiderabili.

Per i fumatori che cercano di abbandonare la dipendenza da tabacco, le e-cig offrono la possibilità di ottenere la stessa soddisfazione orale data da una sigaretta tradizionale proponendo un aerosol dall’aroma del tutto simile a quello del tabacco e dosi di nicotina variabili. L’aerosol, ossia un vapore d’acqua molto fine, non contenendo le sostanze tossiche derivate dalla combustione ad alta temperatura (catrame, benzene, monossido di carbonio…) crea l’impressione di salubrità.

Per i non fumatori, esistono più di ottomila aromi da svapare senza nicotina, in modo da garantire soddisfazione orale e il piacere della nuvola di fumo.

Non solo acqua

La composizione dei liquidi per le sigarette elettroniche, però, non si può proprio definire naturale e salutare. Oltre all’acqua, le e-cig contengono glicole propilenico, glicerolo e sostanze aromatizzanti di varia composizione.